La legge Calderoli ha previsto la istituzione di un “ fondo perequativo di “solidarietà “ dei Comuni , tale che avrebbe dovuto coprire “ integralmente “ la differenza fra capacità fiscale ( i proventi IMU e TASAI ) e il fabbisogno per i servizi pubblici ai cittadini . Mentre , attualmente tale meccanismo si applica “ solo per circa il 22 % “ e per il resto lo Stato versa ai Comuni le risorse sulla “ spesa storica “ .
L’analisi dei dati ha fatto emergere diversi punti di rottura dell’ingranaggio del federalismo fiscale: da un lato mancano i Lep, cioè i “ livelli essenziali delle prestazioni “ , introdotti dalla riforma del titolo V della Costituzione; dall’altro lato , il calcolo dei Fabbisogni standard dei Comuni altro non fa che ricalcare la vecchia spesa storica, molto diseguale nelle diverse parti del Paese.
Il resto l’hanno fatto i tagli agli enti locali, con la conseguenza di una evidente “ cristallizzazione “ del divario tra Nord e Sud.
Il calcolo dei Fabbisogni standard è il vero problema. Dai dati emerge che sono i comuni del centro-nord Italia - ad avere i maggiori fabbisogni. In particolare i comuni della Toscana (727 euro pro capite in media) seguiti da quelli dell’Emilia Romagna (724 euro pro capite). In coda alla classifica la Campania (584 euro), la Puglia (567) la Calabria (535).
La ragione di tutto ciò sta nel fatto che i comuni che hanno spese nulle o limitate per i servizi , si vedono riconosciuti fabbisogni bassi.
Se il sistema non si fosse inceppato, la ripartizione del “fondo di solidarietà “ comunale avrebbe dato tutt’altri frutti, ecco quali: il Comune che avrebbe guadagnato di più in questo scenario è Giugliano, in Campania, dove oggi mancano all’appello 33 milioni di euro (270 euro pro capite). Reggio Calabria avrebbe dovuto ricevere 41 milioni in più, 229 euro a testa. Seguono Crotone (3 milioni, 206 euro a cittadino), Taranto (39 milioni, 198 euro pro capite). Catanzaro (15 milioni, 168 euro pro capite), Bari (53 milioni, 166 euro pro capite). Ma il Comune che perde di più in termini assoluti è Napoli (159 milioni, 164 euro pro capite).
Ma l’applicazione integrale della Legge 42 gioverebbe anche ai grandi Comuni del Nord, colpiti dai recenti tagli agli enti locali: 91 euro a persona riceverebbe Torino, oltre 70 Milano e Bologna.
Nessun commento:
Posta un commento